attività
DDR 1975
A 10 anni mia nonna mi regala
la prima macchina fotografica:
una Kodak instamatic 25, che
ho ancora oggi. Con questa ho
scattato alcuni rullini, non molti
devo dire…
Due anni dopo mio padre di ritorno da una
crociera in barca a vela, mi mostra la sua
biottica Yashica-mat che aveva preso alcune
ondate di acqua marina e che non funzionava
più. I comandi si erano incrostati con il sale e
l’otturatore funzionava a singhiozzo. Allora
inizio a trafficare (carico, scatto, carico,
scatto…) e mio padre mi dice: “se riesci a farla
funzionare la puoi tenere.” Beh, ci ho passato il
pomeriggio… e alla fine la Yashica funzionava
di nuovo. L’ho usata con grande entusiasmo
per tre anni. Impostavo tempi e diaframmi a
occhio, senza esposimetro. Sviluppavo da solo
i miei rullini e con l’aiuto di mio padre (fotografo
di formazione) stampavo le mie foto. Un
bell’apprendistato!
A 15 anni il grande salto di qualità:
cercavo un apparecchio moderno, di
qualità e soprattutto leggero. Così ho
scelto una Olympus OM1 con uno Zuiko
50mm f/3.5 macro. L’ho usata per 30
anni e… funziona ancora perfettamente.
Il corredo di ottiche è cresciuto nel
tempo: 24mm f/2.8, 135mm f/2.8, 18mm
f/3.5, 85mm f/2.0 e alla fine si è aggiunta
una OM4 usata con un 50mm f/1.8. La
OM4 mi ha dato solo problemi: che la
usassi o meno era sempre scarica!
…sempre nel momento sbagliato.
…poi è arrivato il digitale…
all’alba del nuovo millennio. Dapprima con una qualità nemmeno lontanamente paragonabile alla pellicola, poi a poco a poco, anno
dopo anno, sempre meglio. Finché la qualità iniziava ad essere “passabile”, ma per una fotocamera paragonabile ad una reflex a
pellicola ci volevano troppi soldi e l’evoluzione era ancora troppo veloce. Quindi mi sono detto: “aspetto”… l’apparecchio giusto,
quello che mi permette di usare nuovamente le mie preziose ottiche Zuiko, per le quali avevo speso una fortuna. Pensavo:
“arriverà, prima o poi..”. Ci ha pensato la Sony nel 2013 con la sua A7.
1972
1970